La verifica di stabilità per strutture a superficie può essere convertita in una verifica pura di tensione, se si calcola secondo la teoria del secondo ordine e si applica al sistema l'imperfezione richiesta dalla norma.
Con l'aiuto dei moduli RF-STABIL e RF-IMP, è possibile creare imperfezioni (o una rete FEM preformata). Il tipo di imperfezione dipende fortemente dal componente e dalla norma utilizzata. Per le aste, che sono state modellate come strutture a superficie, si possono utilizzare i valori del DIN EN 1993-1-1:2005 5.3. Per le superfici piane, si possono ad esempio utilizzare i valori del DIN EN 1993-1-5:2006 Appendice C. Per le gusci, il problema è più complesso e ci sono diversi approcci. Sconsiglierei di generare imperfezioni qui e invece di effettuare la verifica di sicurezza al carico critico attraverso il concetto MNA/LBA secondo DIN EN 1993-1-6, che non richiede un'imperfezione.
Ad esempio, se si desidera verificare il modello a superficie di una trave in acciaio, si può procedere come segue:
- Scegliere un carico con forze normali comparativamente alte (rispetto ad altri sforzi nel caso di carico), spesso si consiglia il caso di carico del peso proprio o una combinazione di casi di carico con il corrispondente peso proprio. Può essere necessario che ogni combinazione di casi di carico sia dotata di un'imperfezione individuale.
- Calcolare la combinazione di carico secondo la teoria del primo ordine e usarla come base per RF-STABIL.
- Utilizzare RF-STABIL per trovare la prima forma propria di un cedimento globale.
- Utilizzare RF-IMP per adottare la forma propria calcolata come base per un'imperfezione. Si può ad esempio impostare come ampiezza 1/300 della lunghezza della trave.
- Generare una combinazione di casi di carico che utilizzi l'imperfezione generata come base e venga calcolata secondo la teoria del secondo ordine.
- Eseguire una verifica di tensione basata su questa combinazione di casi di carico, che è al contempo anche una verifica di stabilità della struttura.